In occasione dell’assemblea degli azionisti della Juventus in cui si è insediato ufficialmente il nuovo management bianconero, ha parlato l’ex presidente Andrea Agnelli. Tuttojuve cita le sue dichiarazioni.
Juve, parla Agnelli
“Fanno riflettere i numeri delle acquisizioni dei club come Chelsea, Milan, Newcastle ma fanno ancor più riflettere quelli che sono gli investitori. Non c’è una vera e propria risposta nei nostri governatori, che non colgono la differenza tra un gioco e la nostra industria. Cerco di fare un passo indietro, guardando alle analisi quando io ero dentro al sistema, presidente dell’ECA e membro esecutivo dell’UEFA. C’era un’insostenibilità del sistema, una non-profittabilità dei club, una polarizzazione verticale e orizzontale, meccanismi di accesso estremamente rischiosi che portavamo alla disaffezione dei tifosi. Mi ha fatto abbastanza effetto che nella proposta di riforma del campionato di Lega Pro che in Italia si parli di disaffezione di tifosi, anche a questo livello si sta accorgendo di questo. In quasi cent’anni hanno giocato in Serie A solamente 68 squadre, alcune di passaggio: ricordiamoci di questo quando parliamo di accesso alle competizioni. Mi viene da pensare che se io avessi volto maniere una posizione di privilegio mantenendo i miei ruoli evidentemente non avrei preso le decisioni che ho preso, Invece credo che il calcio europeo abbia bisogno di riforme, la Premier League attrarrà tutto il talento in pochi anni marginalizzando tutte le altre leghe. Sembra evidente che i governatori attuali non vogliano ascoltare preferendo mantenere la loro posizione di privilegio. Sono i monopolisti, sono i gate-keeper della competizione. La speranza è che la Corte di Giustizia Europea definisca questo sport come industria. Le argomentazioni che sento, rispetto a questo, parlano della specificità dello sport, strutturata su base volontaria. Il fatturato del calcio è di 55 miliardi e occupa 700mila persone. A me sembra che l’articolo 165 del trattato UE sia da prendere seriamente in considerazione, mi auspico che questa sentenza possa aprire la strada a una gestione diversa. Ci tengo a ringraziare Real Madrid e Barcellona che assieme alla Juventus hanno deciso di andare in contro alle minacce della UEFA: saremmo stati sanzionati per esserci trovati in una stanza per provare a migliorare il calcio.Siamo a pochi giorni da un possibile cambiamento”