Non sempre si può fare centro sul mercato. Spesso si fa bene, altre si sbaglia, ma le meteore prima o poi le beccano tutte. E spesso non è nemmeno colpa dei dirigenti: magari un giocatore è davvero tecnicamente valido ma per un motivo o per un altro, spesso fattori ambientali o di pressioni non rette, finisce con l’implodere e non rendere come sperato. Altre volte, in più a tutto, semplicemente ti ritrovi Gianluigi Buffon davanti.
Lippi e Carini, il retroscena a distanza di anni
La Vecchia Signora da questo punto di vista, nel corso delle varie epoche, anche ne ha beccati di flop. Uno di questi porta il nome di Fabian Carini per tre anni di Juve ma buio totale in termini di prestazione. Intervistato dal quotidiano Referì, l’ex calciatore si è pronunciato così sull’esperienza juventina: “Ho passato sei mesi con Ancelotti. Paolo Montero era un riferimento assoluto per lo spogliatoio e poi c’erano profili come O’Neill, Fonseca e Zalayeta. Gli uruguaiani mi hanno reso la vita più semplice“.
Figuriamoci se non lo avessero fatto. L’oggi 44enne svela quando andò da Marcello Lippi a chiedere più spazio: “Ero in bianconero da un anno e mezzo quando andai dal mister dicendogli che volevo giocare di più. Lui mi risponde dicendomi: “Voglio che tu e Buffon siate i portieri dei prossimi 10 anni. Apprezzo la tua richiesta e ti darò libertà di scelta ma solo per l’estero“.
Il tecnico gli vietò infatti un trasferimento in Italia: “Ti vogliono Roma e Lazio e se perdiamo il campionato per un punto per una tua parata devo uccidermi o ucciderti“, mi disse il tecnico – continua a raccontare Carini -. Quelle parole mi fecero capire bene le intenzioni della società…”. Verrà poi venduto successivamente proprio all’Inter, ma senza lasciare mai il segno nemmeno lì.