Coronavirus, Australia vicina al vaccino: “Ci siamo, farà la differenza”

Continua la grande attività di ricerca da parte degli studiosi australiani per tentare di fronteggiare la pandemia legata al Coronavirus. Dopo il test vaccino S-Spike e il farmaco che potrebbe colpire il Covid-19 nel giro di 48 ore, oggi inizia una nuova sperimentazione che potrebbe dare una grande mano in questa battaglia globale.

Circa 500 membri del personale ospedaliero prenderanno parte infatti al processo, dal quale le autorità sanitarie sperano possano emergere prove, nonché eventuali risposte future a eventuali nuovi focolai. Ad avviare questa nuova ricerca è il South Australian Health and Medical Research Institute (SAHMRI) di Adelaide, che – come riportato dal sito australiano abc.net – ha studiato per qualche tempo gli effetti del vaccino noto come Bacille Calmette-Guerin (BCG).

Coronavirus, in Australia test con vaccino tubercolosi

Il professor Steven Wesselingh, direttore esecutivo della struttura, ha spiegato che questo farmaco nasca originariamente per proteggere dalla tubercolosi, una malattia batterica infettiva che colpisce principalmente i polmoni, ed è anche un trattamento comune per i pazienti con carcinoma della vescica. Tuttavia è stato anche dimostrato che aumenti l’immunità contro altre infezioni, dando alle autorità la speranza che possa funzionare allo stesso modo anche per il Coronavirus:

I partecipanti alla sperimentazione, che saranno assegnati in modo casuale a ricevere il vaccino o far parte di un gruppo di controllo, saranno monitorati in relazione ai sintomi e riceveranno test dove indicato. Il processo fornirà prove chiave che potrebbero rivelarsi preziose, sia nell’attuale lotta contro Covid-19 sia nei futuri nuovi focolai“. Il professor Wesselingh ha anche affermato che il vaccino BCG potrebbe anche aumentare l’immunità “di prima linea” umana, che secondo lui addestra il sistema immunitario a rispondere ai germi con “maggiore intensità“.

Il ministro della salute: “Può fare davvero la differenza”

SAHMRI ha collaborato con il Murdoch Children’s Research Institute (MCRI) per avviare il processo, con il sostegno dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Il governo australiano ha investito 200mila dollari nella sperimentazione clinica e il ministro della sanità Stephen Wade ha affermato che potrebbe fornire un supporto extra a coloro che lavorano in un settore attualmente a rischio aumentato:

È molto eccitante che questo vaccino esistente possa fare davvero la differenza per la salute e il benessere del nostro personale ospedaliero in prima linea nella lotta contro Covid-19. La natura del loro lavoro implica che gli operatori sanitari corrano un rischio maggiore di contrarre Covid-19, quindi è importante che possano accedere per primi a questo intervento potenzialmente protettivo“.

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fonte: corrieredellosport.it

Leonardo Costa
Leonardo Costahttps://www.calcioj.com
Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Torino. Dopo varie esperienze lavorative nell'ambito giornalistico, mi sono specializzato in quello sportivo e in particolare con il portale Calcioj.com. Da sempre pratico sport con una passione particolare per il calcio e la bici. Occhio sempre vigile sull'evoluzione dell'informazione.

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