Sarri annuncia: “Onorerò il mio contratto con la Juve!”

Domani Juventus-Lazio, Monday Night della 34a giornata di Serie A e altro match point a disposizione per la squadra di Sarri che vuole chiudere il prima possibile il discorso scudetto per poi concentrarsi sulla Champions. L’allenatore bianconero ha parlato così alla vigilia della sfida: “I gol non sono un problema. In questo momento abbiamo fatto 20/21 gol in 6/7 partite, dobbiamo preoccuparti di avere solidità con continuità durante la partita”.

“Bisogna capire se la verità è rappresentata dagli 0 gol in 5 partite o dalle 9 reti in 3 gare. Non è importante chi gioca davanti, ma piuttosto il lavoro che si fa per la squadra. La Lazio ha fatto una grandissima stagione. E’ una grande squadre che anche se affronta un momento no può comunque trovare la partita da big in una singola gara. La difficoltà in sfide come queste si commenta da sola, contro di loro abbiamo sempre faticato”.

DIFFICOLTA’ – “Abbiamo trovato tre squadre in grandi condizioni in questo momento, i risultati lo dimostrano. Si hanno difficoltà a tenere in mano la partita per 90′. Stiamo assistendo a gare strane, che girano in maniera incomprensibile e se ne vedono tante. Due giorni fa a 25′ dalla fine due gare di B erano sul 2-0 e sono finite 2-4. Stiamo giocando tutti in una situazione anomala, in più abbiamo trovato squadre ben organizzate”.

DUBBI – “Bentancur, de Ligt e Bonucci hanno fatto lavori differenziati negli ultimi due giorni, oggi li mettiamo in gruppo e vediamo le reazioni. Chiellini deve stare fermo per qualche giorno, quello più indietro è lui. Vediamo domani chi è in grado di giocare, abbiamo anche giocatori per eventuali soluzioni alternative. Cuadrado nel tridente? E’ un discorso di compiti e dello svolgerli bene. Possiamo giocare con Douglas o Cuadrado, ma diventa una questione di quello che riusciamo a fare nella fase difensiva soprattutto, di creare presupposti per far sì che la linea difensiva sia poco esposta”. 

FUTURO – “Parlando del suo futuro Sarri ironizza con un paragone: “L’hai mai chiesto a un pilota di Formula 1 se ha mai avuto paura della velocità? No. Ci sono rischi che fanno parte del mestiere, se uno ha paura dei rischi non deve fare questo lavoro. Io la vivo nella maniera più normale possibile sapendo che funziona così: va tutto bene se vinci, va tutto male se perdi. E la logica conseguenza sono le critiche all’allenatore, ma fa parte della normalità di questo mestiere. Non bisogna avere paura, la squadra è abituata a lottare per questi traguardi e da quel punto di vista dovrebbe dare ampie garanzie”.

“Penso che mentalmente i nostri giocatori dovrebbero essere pronti a questi periodi, che sono situazioni che loro stanno vivendo da anni; dovrebbe essere abbastanza normale, quindi, affrontarli con la giusta serenità. Stiamo vivendo un momento che nei 110 anni di storia del calcio non è mai stato vissuto da nessuno, quindi è chiaro che questa situazione crea ulteriori difficoltà a tutti, c’è chi sta ovviando al meglio e chi lo sta accusando di più con alti e bassi”.

“Purtroppo il momento è questo. Io ho un contratto e per quanto mi riguarda lo voglio onorare a tutti i costi. Il mio futuro è domani, qui bisogna pensare alle singole partite senza stare a ragionare sui prossimi 12 mesi. In questo momento la testa deve essere concentrata sulle prossime partite, a cominciare da quella di domani. Poi, nel calcio, tutto il resto sono delle conseguenze. Noi, nella testa, dobbiamo avere solo la Lazio in questo momento”.

NESSUN CONFRONTO – “Il mio Napoli con questa Juve? Sono due situazioni diverse: alla Juve il lavoro è appena iniziato, al Napoli i 91 punti l’abbiamo fatti il terzo anno. Era una squadra con più lavoro addosso e quindi era più pronta sotto certi punti di vista; questa è sicuramente una squadra più forte sotto l’aspetto individuale dei giocatori. Questo è normale, poi bisognerà vedere se io riuscirò a lavorare tre anni nella Juve. Per quanto riguarda i punti, penso che questa stagione è stata condizionata, almeno per tre delle quattro squadre in testa alla classifica, dalla atipicità della situazione”.

“Lavorare nel calcio è difficile da tutte le parti, qui c’è una criticità mediatica superiore perché può esserci più interesse a livello mondiale, a Napoli c’è una criticità locale superiore perché è una squadra della quale si parla in molte emittenti televisive locali. Nel calcio ogni volta che si è in un ambiente si pensa che sia difficile perché ci si dimentica delle difficoltà di tutti gli altri ambienti in cui siamo stati, ma il calcio è difficile da tutte le parti”.

IL RITORNO – “Confronto con la situazione al Chelsea? Qui ho un contratto in essere e per quanto mi riguarda voglio andare avanti con la Juve. Al Chelsea la situazione era diversa. Mi piaceva moltissimo la Premier League, era un campionato bellissimo e un’esperienza bellissima, ma il desiderio di tornare in Italia ce l’ho sempre avuto”. Ricordando i tempi di quando era sulla panchina del Napoli e inseguiva la Juve, Sarri ha detto: “Mi sento meglio, perché prima ho fatto 38 partite ad andare dietro alla Juve e ora siamo davanti. Quindi mi sento molto meglio rispetto a quell’esperienza lì”.

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fonte: ilbianconero.com

Leonardo Costa
Leonardo Costahttps://www.calcioj.com
Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Torino. Dopo varie esperienze lavorative nell'ambito giornalistico, mi sono specializzato in quello sportivo e in particolare con il portale Calcioj.com. Da sempre pratico sport con una passione particolare per il calcio e la bici. Occhio sempre vigile sull'evoluzione dell'informazione.

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