Cobolli Gigli attacca Ronaldo: “Ha dato il cattivo esempio. Via per la mamma, poi lo vedi in piscina”

Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juve, ha parlato ai microfoni di Radio Punto Nuovo della situazione attuale del calcio italiano, lanciando una critica a Ronaldo, il primo tra i calciatori a lasciare l’Italia per tornare in Portogallo. Ecco le sue parole riportate da ilbianconero.com:

SUI GIOCATORI ANDATI VIA – “Sono d’accordo con Marco Tardelli. Adesso è facile criticare, ma visto dall’esterno, non capisco perché questi giocatori sono andati via dall’Italia. Al ritorno di questi giocatori, spero il più presto possibile, sarà difficile riprendere perché dovranno fare una quarantena di 14 giorni”. 

In casa Juve la cosa si è complicata quando è arrivato Ronaldo, che è stato il primo ad andar via, dicendo per la mamma e poi si mostra solo a prendere il sole con una mega piscina. A questo punto fatta la concessione a Ronaldo, anche Higuain doveva andare dalla mamma, qualcun altro doveva andare di qua e di là e la situazione è degenerata”.

“Stile o non stile, non è una cosa che andava fatta, sarebbero dovuti restare in quarantena nell’albergo della Juventus, così come quelli dell’Inter sarebbero dovuti rimanere”.

SULL’EMERGENZA CORONAVIRUS – “Non so com’è l’andamento degli ammalati di Coronavirus, negli ultimi giorni abbiamo visto un barlume di speranza, ma prima che le cose si normalizzano ci vorrà tempo, resteremo in quarantena oltre il 3 Aprile. Mi auguro un’ulteriore cosa, magari cinica, ma per un ridimensionamento del rigonfiamento dei valori all’interno del sistema calcio”.

“E’ ovvio che le squadre italiani ed estere avranno delle perdite, creando problemi nei ricavi delle società, molte avranno difficoltà. Dovranno creare una necessaria moralizzazione per una futura campagna di acquisti e vendite dei giocatori, creando un fenomeno per cui si smetta di dire che un giocatore vale 200 milioni di euro”.

NOSTALGIA DELLA VECCHIA JUVE? – “Ho nostalgia dell’avvocato Agnelli, l’ho conosciuto, frequentato. Ho nostalgia di Umberto Agnelli e Boniperti che ha portato avanti una disciplina, mi ricordo di quando prendeva giocatori con i capelli lunghi e glieli faceva tagliare”.

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Roberto Ferrero
Roberto Ferrerohttps://www.calcioj.com
Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Torino. Ho la fortuna di seguire il calcio per lavoro ma è la mia più grande passione. La mentalità sportiva con la quale sono cresciuto mi facilita il compito di giornalista imparziale. La mia seconda passione sono i motori. Leggo, studio e seguo corsi di aggiornamenti per giornalisti e tecnici dell'informazione.

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