Marchisio: “Addio alla Juve? Ecco cosa mi disse Allegri, screzi anche con Conte”

L’ex centrocampista della Juve Claudio Marchisio si racconta a SportWeek, in una lunga intervista in cui ripercorre la sua vecchia vita da calciatore e quella, nuova, di imprenditore. Le parole riportate da ilbianconero.com: “Offriamo un servizio a 360 gradi per permettere allo sportivo di pensare solo al campo, senza distrazioni. Son solo social e sponsorizzazioni, gestiamo anche la vita privata. Un family care completo. Lo abbiamo testato su di me e ora lo proponiamo agli altri”.

NUOVA VITA – “Viaggio tanto perché mi piace trattare direttamente col cliente. Riconosco lo spessore del cognome ma non amo essere preso in considerazione solo perché sono stato un calciatore. Tante agenzie offrono gli stessi servizi ma nessuno può sapere come funaziona questo mondo e di che cosa si ha bisogno. Puntiamo sulla fiducia, Mate nello slang americano significa compagno mentre nella pronuncia inglese ricorda M8, la mia iniziale ed il mio numero. Questi primi mesi sono stati proficui”.

JUVE – “Siamo rimasti in buoni rapporti, però io stesso ho fatto capire che per me ora non è il momento. Sono concentrato sul mio nuovo percorso, vediamo cosa mi porterà questa nuova esperienza. Sono giovane, ho tempo”.

OMAGGIO ALLO STADIUM – “Meglio così, una partita d’addio non me la sarei mai augurata, perché ho sempre immaginato di finire la mia carriera alla Juve. Non è successo però il campo di programma mi ha portato a fare un’esperienza molto bella all’estero”.

TIFOSO – “Io sono tranquillo, i miei figli sono agitati. Guardano le partite con grande intensità e mi fanno tornare bambino. A volte osservo più le loro facce di cosa accade in campo”.

SARRI – “Non si può pretendere di cambiare il gioco e la mentalità in così poco tempo. L’infortunio di Chiellini è stato penalizzante perché Giorgio trasmette quel carattere e quell’identità che alla Juve sono mancate. Ci sono più campanelli d’allarme rispetto agli anni passati, la squadra subisce più reti ed è meno solida. Bisogna fare attenzione perché Lazio e Inter non mollano”.

ALLENATORE – “Ora il mio preferito è Klopp, infatti speravo che arrivasse alla Juve. Però per mentalità e tipo di gioco dico Guardiola dei tempi del Barcellona”.

FINALE-  “Rigiocherei la finale con il Barcellona, potevamo vincerla e cancellerei uno Juve-Catania 1-2 con Ferrara in panchina: eravamo a dicembre e quella sconfitta ci fece capire che avremmo avuto un’altra stagione brutta”.

RAPINA – “Ogni volta che esco di casa ho polso bello rigido e mi capita di controllare se qualcuno mi segue. Sono più guardingo, ma senza paranoie. Finché non la provi una cosa del genere non la puoi capire. Non me l’asepttavo e all’inizio non avevo capito neanche cosa stesse succedendo. Non pensavo fossero 4, armati. Per fortuna i bambini non erano in casa e credo che la presenza di mia moglie abbia portato più protezione nei miei confronti. Se fossi stato solo forse non sarebbero andati via dopo 25 minuti ma dopo 2-3 ore. Ci ha salvato il telefono che squillava: dovevamo andare a prendere mio figlio agli allenamenti, quando ho spiegato che ce lo avrebbero portato gli addetti alla sicurezza di Vinovo sono andati via”.

ADDIO – “Allegri all’inizio dell’anno mi disse che non avrei avuto spazio e io ho scelto di andare via. Ma non ho mai preteso un posto da titolare. Anche con Conte ho avuto degli screzi, ma non può andarti tutto sempre bene”.

EREDI – “C’è una nuova ondata di centrocampisti. Barella, Castrovilli, Sensi e Pellegrini. Barella e Castrovilli hanno caratteristiche più simili alle mie”.

RONALDO – “Deluso per non averci giocato? No, il mio sogno di bambino era giocare con Del Piero, di cui avevo il poster in camera. E l’ho realizzato”.

marchisio-intervista
marchisio-intervista

Leonardo Costa
Leonardo Costahttps://www.calcioj.com
Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Torino. Dopo varie esperienze lavorative nell'ambito giornalistico, mi sono specializzato in quello sportivo e in particolare con il portale Calcioj.com. Da sempre pratico sport con una passione particolare per il calcio e la bici. Occhio sempre vigile sull'evoluzione dell'informazione.

ultimi articoli