Sarri cane Ciro, la storia del randagio che ora è come suo figlio

Sarri cane Ciro Maurizio Sarri anche quest’oggi ha parlato a fine partita commentando cosa ha fatto la sua squadra, in particolare gioendo della vittoria per 4-0 contro il Cagliari con tanto di tripletta di Ronaldo e rete di Gonzalo Higuain che ha ritrovato la via del gol.

Sarri, ecco chi è il suo cane Ciro

Al termine dell’intervista rilasciata a Sky Sport, Maurizio Sarri si è soffermato anche su Napoli-Inter in programma la s stato chiesto era del 6 gennaio allo stadio San Paolo. Al tecnico bianconero è stato chiesto se guarderà o meno la gara, con Sarri che ha voluto rispondere ironicamente come suo solito. “Napoli-Inter? Non la guardo, porterò fuori il mio cane Ciro”.

Quella del cane Ciro di Sarri è una storia molto emozionante, visto che si tratta di un cane randagio che l’attuale allenatore della Juve ha voluto salvare dalla strada e portarlo nella sua famiglia. Tutto ebbe inizio ai tempi di Napoli, quando nella zona tra Pozzuoli e Castel Volturno dove Sarri abitava, in un pomeriggio come tanti altri spuntò fuori casa di Sarri questo cane randagio, un bastardino.

Da allora Sarri lo ha preso con se nella sua famiglia, senza mai staccarsene. Portandolo prima a Londra quando allenava il Chelsea e poi anche a Torino ora che allena la Juventus. Non è la prima volta che Sarri lo menziona durante una delle sue interviste post partite.

Queste il resto delle dichiarazioni di Sarri al termine di Juventus-Cagliari 4-0:

Calciomercato“Pago una cena a Paratici perché ha annunciato che il mercato è chiuso con Kulusevski, mi ha aiutato a non subire domande inutili. Questa è una squadra difficile da migliorare, mi sembra abbastanza normale quanto detto dal direttore”.

Rabiot e De Ligt: “Adrien ha fatto una buona partita oggi, in crescendo. Le piccole difficoltà che ha avuto gliele ho create io facendolo giocare a destra. E’ cresciuto nel corso della gara, ha fatto una partita ordinata. E’ sempre stato nella posizione gusta. Su De Ligt, sono il primo ad essere convintissimo del fatto che diventerà il più forte del mondo. Ha dovuto imparare tutto daccapo, giocando ogni 3 giorni. Che in questo momento sia andato un po’ in appannamento credo sia normale. Demiral al momento sprizza energia e ha grande salute fisica e mentale”.

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Roberto Ferrero
Roberto Ferrerohttps://www.calcioj.com
Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Torino. Ho la fortuna di seguire il calcio per lavoro ma è la mia più grande passione. La mentalità sportiva con la quale sono cresciuto mi facilita il compito di giornalista imparziale. La mia seconda passione sono i motori. Leggo, studio e seguo corsi di aggiornamenti per giornalisti e tecnici dell'informazione.

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