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Gattuso giustifica insulti Insigne: e Morata cosa dovrebbe dire?

Gattuso giustifica insulti Insigne – Era un Gattuso a dir poco adirato quello che si è presentato ieri sera ai microfoni dei giornalisti nell’immediato post partita di InterNapoli. La ragione, più che la sconfitta di misura patita dopo  una buona prestazione, per larghi tratti migliore di quella nerazzurra, è stata l’espulsione di Lorenzo Insigne. A detta dell’allenatore partenopeo: “Certe cose succedono solo in Italia. Non si può espellere per un vaffa, per un giocatore che ti manda a quel paese, in altri campionati questo non succede. L’arbitro ha dimostrato di essere permaloso, deve capire i momenti di gioco e invece ha rovinato una bella partita”.

Gattuso giustifica insulti Insigne, e Morata?

Se, da una parte è comprensibile una certa agitazione da parte dei calciatori, dall’altra è inammissibile che un calciatore si rivolga in un certo modo al direttore di gara. Ancor di più se si parla di una situazione di gioco statica e attorno all’arbitro si riunisce un capannello di giocatori che esprimono tutto il proprio disappunto: in un’occasione come questa, far passare un insulto vorrebbe dire giustificare comportamenti sopra le righe che in determinate situazioni non sono giustificabili. Sbaglia, quindi, Gattuso a prendersela con l’arbitro, invece di riprendere Lorenzo Insigne che ha lasciato in dieci la squadra nel momento più delicato del match. 

IL PRECEDENTE – Cosa dovrebbe dire, allora, Andrea Pirlo che ha dovuto rinunciare ad Alvaro Morata – squalificato per una partita e sarebbero dovute essere due se la pena non fosse stata ridotta – per aver detto all’arbitro: “Quello era un rigore imbarazzante”. In quel caso, nessuna levata di scudi, nessuno che giustificasse le parole a caldo dell’attaccante spagnolo dopo una partita complicata come quella contro il Benevento.

Anzi, le uniche polemiche sollevate sono state quelle contro la riduzione della pena a Morata. Nella sua esperienza da allenatore, Gattuso si è sempre dimostrato molto pragmatico e corretto nell’analisi post partita. In questo caso, però, trattasi di scivolone. Se si iniziassero a giustificare certi commenti nei confronti dei direttori di gara, le partite rischierebbero di sfuggire di mano ad ogni fischio. Comprendere le situazioni di gioco, l’agonismo e l’adrenalina dei calciatori va bene, avallare gli insulti diretti all’arbitro no.

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fonte: ilbianconero.com

Questo post è stato pubblicato il 17 Dicembre 2020 20:08

Leonardo Costa

Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Torino. Dopo varie esperienze lavorative nell'ambito giornalistico, mi sono specializzato in quello sportivo e in particolare con il portale Calcioj.com. Da sempre pratico sport con una passione particolare per il calcio e la bici. Occhio sempre vigile sull'evoluzione dell'informazione.

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