Lichtsteiner intervista – Stephan Lichtsteiner, doppio ex di Juve e Lazio, ha parlato alla Gazzetta dello Sport a due giorni dalla partita. E dice: “Mi piacerebbe andare all’Olimpico e a Roma, che non vedo da tanto tempo. Qualche settimana fa sono tornato allo Stadium dopo tre anni: finalmente ho potuto riabbracciare molti amici”.
IL RICORDO – «Se devo scegliere la “mia” Lazio-Juve, non ho dubbi: la Supercoppa del 2013, all’inizio del mio terzo anno in bianconero. Per tre motivi: vincemmo 4-0, segnai un bel gol, ma soprattutto misi Chiellini nelle condizioni di segnare di destro, a porta vuota. E far segnare Chiello è un mezzo miracolo eh: è stato l’assist più difficile della mia vita…».
JUVE E LAZIO – «Non posso dare giudizi approfonditi, perché non ho visto tutte le partite e poi solo chi vive lo spogliatoio può sapere come stanno le cose. Però mi sembra che la Lazio stia assorbendo il cambio di allenatore: Sarri ha portato un nuovo sistema di gioco e idee diverse, finora quindi ci sono stati un po’ di alti e bassi, ma la situazione mi sembra in miglioramento. Serve tempo per arrivare al top, però quello che ho visto mi è piaciuto abbastanza. Per quanto riguarda la Juve, invece, la qualità c’è. Però alcuni episodi sono stati contrari ed è mancata la cura dei dettagli, che fa sempre la differenza. All’Olimpico la Juve avrà molta pressione: non può più sbagliare se vuole rientrare nella lotta per lo scudetto».
Lichtsteiner intervista, le parole dell’ex terzino Juve
JUVE DA TITOLO – «Io dico di sì: ricordo quanto accadde nel 2015-16. Bisogna vincere tante partite consecutive e ritrovare la mentalità giusta: quella che ti fa sempre fare una corsa in più, quella che ti fa chiudere ogni strada verso la tua porta, quella che ti fa pensare positivo. Quell’anno Buffon fissò il record di imbattibilità e tutti noi non solo godevamo a non prendere gol, ma proprio a non far tirare gli avversari. I dettagli fanno la differenza e noi li curavamo tutti. Se la Juve adesso ricomincerà a farlo, la rimonta sarà possibile. E se vedi che il distacco diminuisce, la fiducia aumenta. Ovviamente dipende anche da chi sta davanti. Il Napoli sta facendo bene, ma non è abituato a vincere e quando aumenta la pressione è difficile mantenere lo stesso ritmo. Il Milan ha un paio di campioni che sanno come si vince e il suo rendimento è molto alto».
BELLO IL CORTO MUSO? – «Io non sono masochista, non mi piace soffrire. Quindi preferivo vincere con due o tre gol di scarto, anche perché così nell’ultima mezzora potevi tirare un po’ il fiato. Ma l’1-0 ha un suo fascino, soprattutto se lo conquisti senza aver concesso nulla agli avversari».
JUVE PIU’ FORTE DI QUESTA – «Non si possono fare confronti. Certo, noi facevamo paura: anche a noi stessi, ogni tanto. Ma pure questa squadra ha ottime potenzialità e non a caso i risultati sono stati migliori in Champions, dove c’è più attenzione ai dettagli perché se sbagli vai subito a casa».
ADDIO RONALDO – «Ha condizionato? Di sicuro senza di lui è tutto più difficile: segna sempre, è un fenomeno».
fonte: ilbianconero.com