Categorie: Notizie

Maignan: “Allo Stadium ho subito insulti razziali, ma non sono il primo”

Maignan – Mike Maignan, portiere del Milan, risponde. Vittima di insulti razzisti all’Allianz Stadium prima della gara contro la Juve, il francese ha pubblicato un post di denuncia su Instagram.

LE PAROLE – Domenica sera all’Allianz Stadium alcuni tifosi bianconeri mi hanno preso di mira con insulti e grida razziali. Cosa volete che dica? Che il razzismo è sbagliato e che quei tifosi sono stupidi? Non si tratta di questo”.

“Non sono né il primo né l’ultimo giocatore a cui questo succederà. Finché questi eventi vengono trattati come “incidenti isolati” e non viene intrapresa alcuna azione globale, la storia è destinata a ripetersi ancora e ancora e ancora”. 

Maignan racconta cosa gli è successo allo Stadium

“Cosa facciamo per combattere il razzismo negli stadi? Crediamo veramente che ciò che facciamo sia efficace? Faccio parte di un Club impegnato come leader nella lotta contro ogni discriminazione. Ma bisogna essere di più e uniti in questa battaglia contro un problema sociale che è più grande del calcio stesso”.

“Nelle stanze che governano il calcio, le persone che decidono sanno cosa si prova a sentire insulti e urla che ci relegano al rango di animali? Sanno cosa fa alle nostre famiglie, per i nostri cari che lo vedono e che non capiscono che possa ancora succedere nel 2021?”.

“Non sono una “Vittima” del razzismo. Sono Mike, in piedi, nero e orgoglioso. Finché potremo usare la nostra voce per cambiare le cose, lo faremo”.

allianz-stadium-torino

fonte: ilbianconero.com

Questo post è stato pubblicato il 22 Settembre 2021 10:36

Leonardo Costa

Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Torino. Dopo varie esperienze lavorative nell'ambito giornalistico, mi sono specializzato in quello sportivo e in particolare con il portale Calcioj.com. Da sempre pratico sport con una passione particolare per il calcio e la bici. Occhio sempre vigile sull'evoluzione dell'informazione.

Pubblicato da:
Leonardo Costa