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Padovan: “La Juve è triste e senza gioco, lotterà per il 5° posto”

Ecco l’editoriale di Giancarlo Padovan dopo Juventus-Udinese:

“Certo, in casa Juve, la confusione è grande sotto il cielo. Mentre Agnelli è stato ufficiosamente “commissariato” dal cugino Elkann, proprio con l’approdo di Arrivabene, l’allenatore Allegri ha spiegato, anche alla vigilia della gara con l’Udinese, la grandezza di Dybala e la necessità di metterlo al centro del progetto, cioé quello che il tecnico aveva detto ai dirigenti, l’estate scorsa, quando è stato riassunto.

Ora che Juve allenerà Allegri se Dybala partirà e se neanche Chiesa, infortunato fino a luglio, è più così sicuro di rimanere? Probabilmente una squadra che, ben lungi dal tornare competitiva in poco tempo, lotterà a lungo per il quinto o sesto posto, senza gioco, senza organizzazione e, presto, anche senza campioni.

In una parola una Juve non molto dissimile da quella che sabato sera ha battuto l’Udinese. Dopo Dybala, ha segnato McKennie, come mercoledì a Milano in Supercoppa, ancora di testa, ancora arrivando da destra. Una squadra di una grande mestizia che ricorda quelle più anonime del passato recente e remoto.

Padovan parla dopo Juventus Udinese

La Juventus che ha preso tre punti all’Udinese ha fatto sincera pena. Sia dopo essere passata in vantaggio, sia prima, quando ai suoi calciatori non riuscivano nemmeno due passaggi di fila. I friulani, da qualche turno allenati da Cioffi, sono parsi intimiditi, hanno esercitato poco il pressing, hanno aspettato molto arroccati dietro la linea della palla, abbassandosi anche in maniera eccessiva. Tuttavia, non avesse sbagliato Nuytinck, in occasione del gol di Dybala, difficilmente sarebbero andati sotto perché, in un tempo, la Juve ha tirato due volte (sempre con Dybala, una volta dentro e l’altra fuori), mentre l’Udinese ha replicato con Beto (conclusione centrale) al 35’ del primo tempo.

Spaventose le prestazioni di Kulusevski, totalmente involuto, e di Luca Pellegrini. Il primo è stato sostituito da Bernardeschi (di poco meglio) all’intervallo e il secondo da De Sciglio (56’) che ha avuto il merito dell’assist per McKennie (78’) e di una prestazione ordinata e convincente anche in fase difensiva. Sempre alla fine del primo tempo, al posto dell’ammonito Arthur, è entrato un sempre più sbiadito Locatelli. 

Tutto questo ha incoraggiato l’Udinese che, vista l’inerzia della Juve, ha alzato il pressing, vinto finalmente qualche contrasto a centrocampo e portato la palla, almeno tre volte, nell’area avversaria. Per carità, di pericolosità neanche a parlarne, però almeno si è dimostrata squadra con un minimo di reattività. La Juve ha fatto paura a Padelli solo su punizione (Cuadrado, 60’, palla a rientrare respinta con i pugni) e poi con una combinazione Dybala, McKennie, Dybala chiusa con un piazzato di poco fuori. Cioffi ha cambiato Deulofeu con Pussetto (65’), mentre Morata, un minuto prima, ha preso il posto di Kean. 

Il gol del raddoppio è stato il frutto della migliore azione bianconera. Dybala, sulla trequarti, innesca De Sciglio a destra, il terzino va fino sulla linea di fondo e crossa con l’interno sinistro, sulla traiettoria c’è McKennie che mette dentro. Tutto finito? Neanche per sogno perché, prima Rugani manca un intervento a metacampo ed è costretto ad un salvataggio miracoloso su Beto, poi Success, subentrato a Soppy, chiama Szczesny all’intervento più difficile della serata. Allegri, in panchina, rischia la blasfemìa, ma i tre punti sono oro. Per chi ancora ci crede, il quarto posto è agganciato. Anche se l’Atalanta ha due partite in meno”.

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fonte: ilbianconero.com

Questo post è stato pubblicato il 16 Gennaio 2022 12:33

Leonardo Costa

Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Torino. Dopo varie esperienze lavorative nell'ambito giornalistico, mi sono specializzato in quello sportivo e in particolare con il portale Calcioj.com. Da sempre pratico sport con una passione particolare per il calcio e la bici. Occhio sempre vigile sull'evoluzione dell'informazione.

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