Dopo il fulmine a ciel sereno di sabato, c’è un cielo velato a fare da sfondo al rapporto tra la Juventus e Gonzalo Higuain. Velato perché al fulmine, le fondate indiscrezioni sulla volontà del Pipita di non tornare a Torino quantomeno a breve, non ne sono seguiti altri, ma il sereno se ne è andato e sotto la calma cova il caos.
Un caos che potrebbe anche evaporare nel nulla, almeno a breve termine, per poi ripresentarsi a stagione finita. Al momento dopotutto la Juventus non ha convocato nessuno, non essendoci una data certa per la ripresa degli allenamenti, e dunque il Pipita non ha il dovere di tornare da Buenos Aires, anche se i suoi compagni all’estero stanno programmando i rientri per osservare la quarantena e essere pronti per allenarsi, se sarà possibile, dal 4 maggio.
Potrebbe anche ottenere qualche giorno in più rispetto a una convocazione, vista la lotta della madre contro un tumore. Un rifiuto perentorio a tornare, però, quali che ne fossero i motivi, dalla preoccupazione per l’emergenza Coronavirus al fastidio per le questioni di mercato, scatenerebbe il caos davvero.
Un caos da cui tutti uscirebbero danneggiati e che per questo potrebbe essere infine scongiurato o rimandato. Ne uscirebbe danneggiato economicamente il Pipita, che da una rescissione a quel punto inevitabile perderebbe i 7,5 milioni netti di ingaggio della prossima stagione e una parte di quella attuale (più eventuali danni).
Ne uscirebbe danneggiata tecnicamente la Juventus (da un punto di vista economico il risparmio sull’ingaggio compenserebbe la minusvalenza).
I bianconeri si troverebbero ad affrontare la parte decisiva della stagione privi di un giocatore del quale pensano già di fare a meno in futuro, ma che nel presente è ancora importante: con Bonucci e Dybala è il più presente, 34, e con 8 gol è il terzo marcatore dopo Ronaldo (25) e la Joya (13).
fonte: tuttosport.com