Come una partita a scacchi, ma con le prove di forza di un braccio di ferro. Così Gonzalo Higuain e la Juventus procedono nel mantenere la loro posizione attendendo il momento della resa dei conti. Da un lato c’è la società bianconera, apparentemente e ufficialmente serena.
Perché il clamore mediatico che ha suscitato su scala internazionale il Pipita pensiero, quello che parla della decisione del centravanti argentino di non voler tornare a Torino, non è ancora accompagnato da comunicazioni formali: d’altronde la società bianconera attende date ufficiali e definitive per richiamare alla base tutti i suoi giocatori, soprattutto quelli attualmente all’estero.
E la prassi del doppio tampone, già presa in esame per ridurre le tempistiche di una quarantena da due settimane per chi è di rientro in Italia, essendo all’interno del protocollo da rispettare per tutti semplifica la situazione e consente di prendere tempo. Senza convocazione, non c’è alcuna violazione.
QUI PIPITA – Non resta altro da fare, quindi, che aspettare il momento del confronto. Il tempo dell’adunata si avvicina e poi si allontana, a seconda dei chiari di luna all’interno della stanza dei bottoni del calcio, parecchio affollata e confusa. Nel frattempo dall’Argentina non filtrano passi indietro da parte di Higuain, che resta fermo nella sua posizione, strategicamente studiata con il fratello-manager Nicolas.
Obiettivo: ottenere un rinnovo vero e non tattico, con garanzie per il futuro, sia tecniche che economiche. O in seconda battuta, avere il via libera per cambiare subito aria, restando al di là dell’oceano, costringendo quindi la Juve a trovare un’intesa complicata con il River Plate o il Los Angeles Galaxy.
Si rischia l’empasse, si rischia l’imbarazzo, si rischia la rottura. Tempo al tempo in ogni caso, fino alla resa dei conti ci sarà spazio per cambi di strategia, a Buenos Aires e a Torino.
fonte: calciomercato.com
