Allegri: “Niente sudamericani siamo in 14 più 3, Cuadrado out, non sta bene”

Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, parla alla vigilia della sfida con il Napoli. Ecco le sue dichiarazioni in conferenza stampa: “Domani sarà una bella partita, affrontiamo una squadra che ha grandi valori tecnici, è in un buon momento, ha vinto le prime due partite. Noi domani andiamo a Napoli, non è tanto difficile fare la formazione perché non ne ho tanti. Ho fatto la scelta di lasciare i sudamericani a casa perché rientrerebbero tutti tra stanotte e domani mattina, in più c’è Cuadrado che era l’unico a poter venire che purtroppo ha avuto un attacco di gastroenterite quindi è fermo, non è potuto nemmeno partire e rientrare in Italia. E’ fermo in Colombia per accertamenti e quindi rientrerà nel più breve tempo possibile. Fortunatamente ci sono tre ragazzi – De Winter, Soulé, Miretti – che verranno con noi e se ci sarà bisogno saranno della partita. Ma questo non crei alibi, domani i giocatori che scenderanno in campo saranno in grado di fare un’ottima partita e cercheremo di fare risultato. Avremo una squadra tecnica, ci sono ragazzi che non hanno giocato o hanno giocato poco e domani avranno la possibilità di dimostrare che sono in buone condizioni. Abbiamo un mese bello, divertente. C’è il Napoli, inizia la Champions, poi il Milan, 7 partite vicine prima di chiudere con il derby prima dell’altra sosta. 

MCKENNIE – E’ rientrato bene, ha lavorato bene. Domani sarà degli 11, dovrò valutare dove farlo giocare. 

CHIESA – Ha avuto un risentimento muscolare, la risonanza è negativa, ma a livello precauzionale preferisco. Ho parlato con lui, non è tranquillo, giustamente quando hai un risentimento qualcosa anche minimo ci può essere, soprattutto per il rischio di giocare una partita di grande intensità come sarà quella di domani. E’ sempre Napoli-Juve, ci sarà molta attesa per il Napoli per giocare questa partita. De Sciglio è pronto, Pellegrini è pronto, dovrò valutare chi far giocare. 

DIFESA A 3 – Lo dovrò valutare oggi, decidere come giocare. La parola emergenza non c’è, domani abbiamo la formazione ideale per giocare contro il Napoli. Sono molto sereno nel giocare questa partita, è bella e stimolante. Nelle difficoltà bisogna tirar fuori qualcosa in più per venirne fuori. Piano piano, abbiamo 7 partite, ne usciremo, rientreranno gli altri, le prestazioni delle prime due partite, indipendentemente dal risultato che è ciò che conta di più, anche se qualcuno lo metteva in dubbio, rimanevano sempre le stesse. E restano le stesse, c’è da migliorare tanto. Con l’Empoli abbiamo fatto una partita frenetica, con voglia di strafare e singolarmente. Bisogna raggiungere l’equilibrio di una squadra forte, che sa di essere forte, che qualunque cosa succeda in una partita o stagione non cambia assolutamente niente, e la gestione dell’imprevisto, che è la cosa più difficile, bisogna allenarla e averla. Durante l’anno capiterà di andare sopra o sotto, di essere ripreso, situazioni che non sono decifrabili prima della partita, che va giocata con tranquillità e forza mentale superiore, da squadra forte, che nulla può disturbare.​

CLASSIFICA – Con calma arriviamo. Non c’è fretta. Capisco che 5 punti dopo due partite siano tanti, ma arriviamo. Ci sono tante partite, il campionato lo mettiamo in piedi un pezzettino alla volta. Ora pensiamo a domani, poi martedì abbiamo la prima di Champions che è molto importante. 

OBIETTIVO JUVE – Gli obiettivi sono sempre quelli di essere competitivi a marzo per lottare per tutti gli obiettivi. La squadra è un’ottima squadra, dobbiamo migliorare su ciò che ho detto. Crescere in autostima, i risultati aiutano sotto questo aspetto, in questo bisogna esser bravi, indipendentemente dai primi due risultati, perché le cose da migliorare ci sarebbero state lo stesso.

PROBLEMA CALENDARI E SUDAMERICANI – La situazione di domani, questo è il calendario che è stato fatto, domani andiamo là e si gioca in serenità. Abbiamo 14 giocatori più 3 ragazzi, ne abbiamo in abbondanza. Sui sudamericani a casa, io credo che i giocatori che hanno finito di giocare alle 3 e mezza stanotte e arrivano sabato mattina alle 11 in Italia, portarli a Napoli e rischiare che si facciano male, abbiano la Champions, bisogna riposarsi, ha poco senso. Si lasciano a casa, riposano e lavorano, anche perché martedì abbiamo una partita molto importante, la prima in Champions è la più importante del girone. Napoli è una bella partita, non so cosa succederà nel risultato, ma faremo una bella partita. ​

SZCZESNY – A parte a Udine, in cui ha avuto un po’ di mala gestione nella seconda situazione, è tornato bene dalla Nazionale, ma ha fatto benissimo anche con l’Empoli in casa. Quindi il portiere titolare è lui, nonostante Perin sia in ottime condizioni e molto affidabile. 

KEAN – Titolare? L’ho trovato bene, è un ragazzo giovane, nel Psg ha fatto partite e gol. Noi l’abbiamo voluto, sarebbe arrivato comunque a prescindere da Ronaldo.

CALENDARI BIS, ACCORDI EUROPEI – Io da quando ho iniziato ad allenare accetto i calendari, gli orari e tutto il resto. A me quando dicono si gioca alle 18, alle 20, al lunedì o al sabato mi organizzo per farlo. Ci sono gli organi competenti che decidono cosa fare sulle partite, se giocarle, rimandarle e così via, non mi sono mai espresso su questo perché non sono in grado. Se tutti diciamo la nostra viene fuori un casino: uno vuole giocare alle 17, uno alle 19, uno la vuole cotta, uno cruda, viene fuori un casino! Accettiamo con serenità e tranquillità, cerchiamo di fare dei punti domani a Napoli.

KULUSEVSKI – E’ un ragazzo che ha delle ottime qualità, io credo che – magari sbaglio – i ragazzi giovani presi da altre società, indipendentemente che vengano pagati 40, 50, 70, 90, 300 milioni sono giovani che hanno bisogno un percorso di crescita. Invece gli vengono addossate delle responsabilità che non sono in grado di gestire in questo momento, perché devono crescere. Tecnicamente, ma soprattutto come equilibrio mentale. Nella gestione delle partite, nei momenti. E’ normale che uno di 22 anni non può avere esperienza e gestione di uno di 28/30 anni, perché ci sono 6 anni di mezzo, a 38 partite di campionato all’anno, sono più di 180 partite solo di campionato. Sono tante. Solo così possono crescere, migliorare, acquisire una stabilità mentale che permette di giocare in un certo modo. Il percorso, ad esempio, di Ranocchia e Fagioli: hanno fatto un anno in Under 23 e ora in prestito in B a giocare, perché è un percorso normale, come si usava fare 30 anni fa. Ora invece uno che stoppa la palla è da Pallone d’Oro, dio santo ragazzi calmiamoci un attimino, perché poi si trovano a scontrarsi con una realtà che non è quella. Qui come si vede uno che passa la palla a 10 metri è da Pallone d’Oro, eh la misera. Una volta uno che stoppava e passava era la normalità e così deve essere. Questo a sì, purtroppo, che i ragazzi giovani vengano addossati di robe che non gli competono. Serve un percorso con alti e bassi. 

FISCHI STADIUM – Abbiamo perso, che ci dovevano applaudire? Sono dispiaciuti loro, moltissimo noi, però il calcio è così. Ci sono le situazioni: sembrava filasse tutto bene dopo i primi 80′ di Udine e poi dopo ci siamo ritrovati con un punto in due partite. Questa falsa partenza ci metterà nelle condizioni di fare qualcosa in più, lavorare comunque su quello che stiamo facendo, senza perdere di vista l’obiettivo che è la vittoria. 

RONALDO ADDIO ALL’ULTIMO – Difficoltà o stimolo? Cristiano non voleva più giocare nella Juve, ha trovato la soluzione dello United, è andato. Comunque sarebbe stato l’ultimo anno alla Juventus e come giustamente diceva giustamente il direttore Cherubini abbiamo anticipato di un anno quello che dovevamo fare qui. A Cristiano dopo tre anni meravigliosi auguriamo il meglio. La vita va avanti, pensare a ciò che è successo o è stato fatto a me non piace e non ha senso, si parla di niente. Nella vita bisogna solo fare. La Juve ha sempre vinto di gruppo: chi vince lo fa così, non di singolo. E alla Juve a maggior ragione perché ha nel DNA questa caratteristica, attraverso amor proprio, sacrificio, mettersi a disposizione. Per arrivare a essere competitivi e vincere, che non è facile, bisogna avere grandi ambizioni e amor proprio, oltre alla passione in ciò che facciamo.

INFORTUNATI – Ramsey in settimana dovrebbe tornare con la squadra, Kaio Jorge è un po’ più in ritardo, Arthur a fine mese dovrebbe piano piano riaggregarsi alla squadra. L’operazione è andata bene, al momento non ci sono intoppi.

MOTIVARE ESCLUSI CHAMPIONS – Dovevo decidere. Per Pellegrini è una grande occasione essere alla Juventus. E’ un ’99, ha 22 anni e le possibilità che avrà dovrà sfruttarle al meglio. Ha qualità e potenzialità.

SIGNIFICATO NAPOLI-JUVE – Cosa dice? Il Napoli è candidato a vincere lo scudetto insieme a 7/8 squadre. Il campionato è lungo, non dobbiamo perdere l’equilibrio, bisogna avere la capacità comunque vada domani di pensare al Malmoe, poi al Milan e via così. Ci sono tantissime partite in campionato, non bisogna farsi prendere dall’ansia e dalla fretta. Bisogna avere, che le cose vadano bene o male, lo stesso equilibrio. Non esaltarsi e non deprimersi. Ci sono andate male le prime due, potevano andare diversamente, ma il calcio è questo: facciamo le cose semplici con lucidità per ripartire, o meglio, partire. Perché non siamo ancora partiti”. ​

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fonte: ilbianconero.com

Leonardo Costa
Leonardo Costahttps://www.calcioj.com
Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Torino. Dopo varie esperienze lavorative nell'ambito giornalistico, mi sono specializzato in quello sportivo e in particolare con il portale Calcioj.com. Da sempre pratico sport con una passione particolare per il calcio e la bici. Occhio sempre vigile sull'evoluzione dell'informazione.

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