Coronavirus, scoperto il farmaco che può curarlo: guariti 77 pazienti su 100

Il farmaco anti-artrite Tocilizumab potrebbe essere quello della speranza per battere il Coronavirus. Il nuovo trattamento è stato effettuato su 100 pazienti presso gli Spedali Civili di Brescia: nel 77% dei pazienti trattati, affermano i ricercatori che hanno pubblicato i dati dello studio, le condizioni respiratorie sono migliorate o stabilizzate. 

Si tratta della serie ad ora più ampia al mondo di pazienti trattati con Tocilizumab, che fa seguito ai risultati incoraggianti ottenuti in 20 pazienti in Cina e nei primi due pazienti italiani trattati all’Ospedale Cotugno di Napoli.

I risultati saranno pubblicati sulla rivista Autoimmunity Reviews a luglio. Lo studio, spiega l’Università, “mostra che la polmonite Covid-19 con sindrome da distress respiratorio acuto è caratterizzata da una sindrome iperinfiammatoria e sostiene l’ipotesi che la risposta al Tocilizumab si associ ad un significativo miglioramento clinico“. Anche l’Agenzia italiana del farmaco ha avviato uno studio sul tocilizumab, su 330 pazienti, che è al momento in corso.

Tocilizumab, parola all’esperto

Su 100 pazienti trattati – spiega Nicola Latronico dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione e portavoce dello studio – 43 hanno ricevuto il Tocilizumab nell’unità di terapia intensiva, mentre 57 fuori dalla unità di terapia intensiva per indisponibilità di letti.

Di questi 57 pazienti, 37 (65%) sono migliorati e hanno sospeso la ventilazione non invasiva, 7 (12%) pazienti sono rimasti stabili nella unità di terapia intensiva e 13 (23%) pazienti sono peggiorati (10 morti, 3 ricoverati in terapia intensiva).

Dei 43 pazienti trattati in terapia intensiva, 32 (74%) sono migliorati (17 sono stati tolti dalla ventilazione artificiale e sono stati trasferiti in reparto), 1 (2%) è rimasto stabile e 10 (24%) sono deceduti”.

Complessivamente, a 10 giorni, la condizione respiratoria è migliorata o si è stabilizzata in 77 pazienti (77%), di cui 61, in sede di esame di radiografia del torace, hanno mostrato una “riduzione significativa delle lesioni polmonari e 15 sono stati dimessi dall’ospedale“.

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fonte: tuttosport.com

Roberto Ferrero
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Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Torino. Ho la fortuna di seguire il calcio per lavoro ma è la mia più grande passione. La mentalità sportiva con la quale sono cresciuto mi facilita il compito di giornalista imparziale. La mia seconda passione sono i motori. Leggo, studio e seguo corsi di aggiornamenti per giornalisti e tecnici dell'informazione.

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