“Ho perso la testa!”: Benatia racconta la furiosa lite alla Juve

Difficile trovare un centrale affidabile come Medhi Benatia. Ancor più difficile privarsene. Lo sa bene la Juventus che, seppur non a cuor leggero, lo scorso gennaio ha deciso di accontentare il centrale marocchino, accettando l’offerta dell’Al Duhail. Passato, presente e futuro. Ma sempre e costantemente a testa alta. Con una primavera in più sulle spalle larghe. Insomma, saggezza.

Benatia racconta

Benatia, oggi spegne 33 candeline, come arriva a questo appuntamento?

Mi sento bene. Mi ritengo fortunato e orgoglioso del percorso fin qui fatto. A causa di questo maledetto coronavirus ho avuto anche un po’ più di tempo per pensare a quanto ho avuto dalla mia carriera. Ma guardo sempre avanti. Mi sento ancora giovane, mi alleno tutti i giorni e sono in forma. E ho una famiglia stupenda, che è l’aspetto più importante“.

Le vie del calcio l’hanno portata in Qatar, primi bilanci?

Meglio di quanto pensassi inizialmente, onestamente. Un paese in cui si vive perfettamente, c’è grande tranquillità e rispetto. Per quanto riguarda il calcio, ovviamente, non stiamo parlando del campionato più competitivo al mondo. Ma è in crescita, specialmente in vista dei Mondiali del 2022. Le squadre stanno migliorando e, dall’estero, stanno arrivando ottimi giocatori come Mandzukic e Brahimi“.

Com’è stato ritrovare Mandzukic all’Al Duhail?

Come l’ho lasciato alla Juve, uguale. Mario è un po’ introverso, ma è sempre un grande professionista. Si trova bene, è una bell’esperienza anche per lui. Ovviamente il cambiamento è netto e ci vuole il tempo necessario per adattarsi. Ma è lo stesso giocatore che conoscete tutti, pronto a battagliare e a dare tutto sul campo“.

A proposito di Juventus: è vero che ha deciso di andarsene per un rapporto non esaltante con Allegri?

Allegri è un grande allenatore ed è una grande persona. Non avevo problemi né con lui né con nessun altro. Ma mi ha fatto delle promesse che non ha mantenuto. In ritiro, negli States, il mister mi disse che sarei partito titolare con Chiellini. E che Bonucci avrebbe dovuto guadagnarsi il posto. Leo è un campione, però era previsto che iniziassi io e, magari, al primo errore avrebbe potuto giocare un altro al mio posto. Com’è giusto che fosse. Le cose, in quel momento, andavano piuttosto bene”.

“Avevo realizzato una doppietta in finale di Coppa Italia e stavamo parlando di rinnovo contrattuale. Dopodiché, mi sono ritrovato a fare 4 panchine senza giocare nemmeno un minuto. Allora, evidentemente, Allegri mi aveva preso in giro; ho iniziato a perdere la testa e gli ho detto che non avrei mai più giocato alla Juve finché sarebbe stato lui l’allenatore. Ma con la società ho un rapporto straordinario, ancora adesso ci sentiamo e sono felice di aver potuto lavorare con queste persone. Perché è il massimo a cui si possa ambire“.

fonte: goal.com

Leonardo Costa
Leonardo Costahttps://www.calcioj.com
Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Torino. Dopo varie esperienze lavorative nell'ambito giornalistico, mi sono specializzato in quello sportivo e in particolare con il portale Calcioj.com. Da sempre pratico sport con una passione particolare per il calcio e la bici. Occhio sempre vigile sull'evoluzione dell'informazione.

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