Rummenigge intervista: “Ronaldo? Quando l’ho visto con Agnelli alla Continassa…”

Rummenigge intervista – Karl Heinz Rummenigge, ceo del Bayern Monaco, si racconta al Corriere della Sera: «Flick? È arrivato nel novembre 2019 e ha acceso la luce nel buio, non solo tatticamente o nell’allenamento, ma anche nell’empatia e nella gestione del gruppo. Era stato vice della Nazionale campione del mondo e conosceva già molto bene Neuer, Muller e altri: è stato un piccolo vantaggio».

CRISI – «Credo che la situazione sia simile un po’ dappertutto: è difficile, perché la cultura e l’economia del calcio sono in sofferenza. E non solo del calcio ovviamente. Il compito più complicato è quello dei politici e non vorrei essere nei loro panni: la gente è nervosa, forse anche un po’ stufa».

VACCINI – «Mi hanno capito male: non ho chiesto che i giocatori fossero vaccinati prima degli altri, soprattutto degli anziani. Ho solo detto che vaccinarli poteva essere un buon esempio per convincere a farlo anche quella parte della popolazione più riluttante».

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STIPENDIO MESSI – «Ho riso… Posso fargli solo i complimenti, perché è riuscito a fare un contratto così astronomico».

IL PROBLEMA – «Il problema è di lunga data ed è cominciato con la sentenza Bosman del 1996. Poi negli ultimi dieci anni abbiamo sbagliato tutti, perché abbiamo speso sempre di più a favore di giocatori e agenti. La pandemia ha mostrato che dobbiamo fare marcia indietro e tornare a un modello più razionale. Spero sia possibile, ma non sarà facile. La mia impressione è che i prezzi dei cartellini siano scesi in alcuni casi fino al 50%. Per quanto riguarda gli ingaggi dei giocatori top invece gli agenti sono ancora in grado di ottenere soluzioni al rialzo. Dobbiamo trovare una soluzione europea: in Germania ne abbiamo discusso con una task force, che ha coinvolto politici e tifosi. La gente vuole un calcio più razionale». 

TETTO SALARIALE – «Sarebbe forse una buona iniziativa, ma nel 2008 con Platini presidente della Uefa e Infantino direttore generale, siamo andati a Bruxelles per capire se fosse una strada percorribile: i politici ci hanno sempre detto che saremmo andati contro la legge europea. Magari adesso è il momento opportuno di fare una nuova iniziativa e correggere quello che abbiamo combinato negli ultimi dieci anni».

NUOVA CHAMPIONS – «Sì. Sarà molto più spettacolare e vivace della fase a gruppi di oggi, che spesso è noiosa nelle ultime giornate. Sarà più complicato qualificarsi e più avvincente. Campionati? Avranno sempre un valore di alto livello. La nuova Champions è la ciliegia sulla torta, ma il valore del campionato non cambia: per il tifoso italiano è importante come finisce il derby di Milano o la partita contro la Juve».

RONALDO – «Quando hanno acquistato Ronaldo ero curioso di vedere come funzionava: ha funzionato benissimo. Qualche mese fa sono stato a Torino per una riunione, Agnelli mi ha fatto vedere il nuovo centro sportivo e c’era Ronaldo nello spogliatoio a petto nudo: poche volte ho visto un fisico del genere, mi ha dato l’impressione di essere allenato al 100% per continuare ancora alcuni anni ad alto livello».

IN ITALIA – «Quando ho vissuto da voi ho imparato una cosa molto importante che mi ha cambiato la vita, perché prima facevo programmi a lunga scadenza: si vive oggi e il domani si vedrà. Non so cosa farò, forse mi serve una pausa. Juve? La mia filosofia è che se hai giocato con l’Inter è impossibile andare alla Juve. Il cuore è uno solo».

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fonte: ilbianconero.com

Leonardo Costa
Leonardo Costahttps://www.calcioj.com
Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Torino. Dopo varie esperienze lavorative nell'ambito giornalistico, mi sono specializzato in quello sportivo e in particolare con il portale Calcioj.com. Da sempre pratico sport con una passione particolare per il calcio e la bici. Occhio sempre vigile sull'evoluzione dell'informazione.

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